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Aug 30, 2023

Il colore in architettura come potente strumento di comunicazione

Contrariamente alla credenza popolare, gli edifici romani non erano così monocromi come si pensava in precedenza. Recenti scoperte indicano che statue e strutture erano, infatti, riccamente adornate con colori vivaci e decorazioni esuberanti, seguendo la tradizione stabilita dai loro predecessori greci. Ciò può sorprendere, ma dimostra la presenza del colore in architettura molto prima di quanto si immaginasse. Il colore ha sempre avuto un ruolo significativo nel plasmare la percezione e l’esperienza di uno spazio, ed è stato prominente nelle opere di architetti fondamentali come Le Corbusier e Luis Barragán, ad esempio. Un altro maestro nell'uso del colore fu Michael Wilford, che, insieme al suo ex compagno James Stirling, ottenne riconoscimenti internazionali con importanti edifici pubblici, centri d'arte, musei e biblioteche in tutto il mondo. I volumi presenti nell'architettura di Wilford sono spesso ricordati per l'attento uso del colore, che evidenzia alcuni elementi e aggiunge altre dimensioni alle strutture.

Lavorare con il colore è, soprattutto, impegnativo. Quando si sceglie o si consiglia la finitura di un progetto, un progettista deve tenere conto di diverse variabili. Come modellerà le percezioni? Come durerà nel tempo? Come risponderà alle condizioni di illuminazione della sua posizione nelle diverse ore del giorno e della notte? In che modo la sua struttura e la sua riflettività influiranno sugli edifici circostanti? Si tratta di una decisione che avrà un impatto significativo sulla percezione dell’edificio e ne determinerà il rapporto con l’ambiente circostante. Michael Wilford afferma: "Il motivo per cui abbiamo introdotto il colore è in realtà quello di portare un'altra dimensione. Per portare gioia, piacere, piacere e per celebrare il fatto che ci sono alcuni materiali che possono essere colorati in modo diverso dall'uso di materiali più naturali". L'eredità principale dell'architetto è stata quella di abbracciare il colore come strumento di progettazione dinamica, migliorando l'espressione architettonica e creando un impatto duraturo sull'estetica architettonica. – Michael Wilford (Wilford, Michael, & Dillon, Niamh. (2010). Michael Wilford intervistato da Niamh Dillon (Parte 7 di 11) (NLSC: Architects' Lives)

Il colore è spesso associato ai progetti di interni, ma può svolgere un ruolo altrettanto essenziale anche negli esterni, influenzando il contesto locale e l’esperienza complessiva degli occupanti. Andando ben oltre gli elementi decorativi, sono potenti strumenti comunicativi in ​​grado di trasmettere messaggi sottili o vividi su funzione, identità e valori. Inoltre, i colori possono svolgere un ruolo pratico, essendo utilizzati strategicamente per guidare il flusso delle persone, indicare entrate o uscite ed evidenziare importanti caratteristiche architettoniche, ad esempio. L'utilizzo di un colore contrastante su una porta d'ingresso può attirare l'attenzione dei visitatori e invitarli a esplorare l'interno. Allo stesso modo, dettagli architettonici come colonne o ornamenti possono essere enfatizzati attraverso l’uso di colori diversi, arricchendo la percezione visiva della struttura nel suo complesso. La scelta di un colore o di una trama specifici può anche limitare le opzioni relative ai materiali. Ad esempio, i colori primari audaci potrebbero escludere materiali come mattoni, cemento grezzo o pietra naturale a causa delle loro qualità intrinseche.

Un altro aspetto estremamente importante quando si considera l’uso del colore nell’architettura degli esterni è la sua capacità di creare punti focali visivi che catturano l’attenzione in modo accattivante. Colori vivaci e distintivi hanno il potere di evidenziare caratteristiche architettoniche uniche, generando un senso di interesse e attrazione immediata. In alternativa, l’uso di colori più scuri alla base dell’edificio può conferire un senso di leggerezza visiva. Questi punti focali non solo arricchiscono l'estetica del progetto, ma aiutano anche l'edificio a distinguersi nel contesto urbano, conferendogli memorabilità e un'aura iconica.

Questo è ciò che esplora il documentario 'Building in Color' –prodotto da Sto– indagando il ruolo dei materiali e dei colori nell'architettura, utilizzando il lavoro del vincitore del Premio Stirling Wilford come filo conduttore. Questa filosofia prende vita nella sua collaborazione con Sto, noto per i suoi materiali innovativi, dove l'uso vibrante dei toni si armonizza con le moderne possibilità tecniche di produzione. Attraverso l'obiettivo del direttore della fotografia Alberto Balazs, il breve documentario offre un viaggio attraverso gli intricati processi, considerazioni e sfide che gli architetti affrontano quando progettano con il colore. Oltre ai lavori più significativi di Wilford, il documentario presenta interviste con gli ex colleghi dell'architetto e fornisce approfondimenti sull'uso intenzionale del colore negli studi di architettura.

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